martedì 6 novembre 2012

Il dono

Era un giorno d'autunno, dal cielo grigio. Avevo da poco cominciato la prima elementare. Era sabato, credo, oppure un mercoledì che era il giorno in cui al pomeriggio non si andava a scuola.
I miei genitori dovevano andare ad una riunione, così mi portarono a casa dei nonni.
Mi ricordo un mobiletto, nell'atrio, e dentro tanti libri rilegati. Classici, suppongo. Non sapevo leggere, conoscevo solo alcuni rudimenti appresi in quei primi giorni di scuola. I miei genitori, insegnanti anche loro, non avevano voluto insegnarmi prima a leggere, preferendo che imparassi a scuola con la mia maestra.
Non so se l'idea fu mia o del nonno, o di entrambi. Mi ricordo noi due chini su Mary Poppins, e di come le lettere, e poi le parole, e poi le frasi e la punteggiatura, prendevano un senso davanti ai miei occhi, e di come il loro significato si svelava, luminoso, sotto la guida del nonno.
Tutto andava al suo posto con facilità, come un puzzle di cui si riesce a sistemare agilmente tutti i pezzi.
La mia mente che tanta confusione avrebbe sempre fatto con i numeri e con le formule scientifiche, apprese in poco più di un'ora a leggere e a comprendere ciò che leggeva, a fare le giuste pause dettate dalla punteggiatura. Come se fosse qualcosa che avevo già fatto, chissà, in una vita lontana, e che avesse solo bisogno di essere ricordato, riportato alla luce.
Quando i miei genitori vennero a prendermi, sapevo leggere. Da quel pomeriggio lontano quanti libri, romanzi, fiabe, poesie, racconti, fumetti, articoli, hanno nutrito la mia anima, facendomi pensare, ridere, fantasticare, commuovere, e sentire meno sola nello strano cammino che è la vita.

E' stato uno dei doni più preziosi che io abbia mai ricevuto. Nonno, non ti ho mai ringraziato per questo. Non sai come mi piacerebbe, se tu fossi ancora vivo, scriverti per Natale o per il tuo compleanno un biglietto in cui ti parlo di quel giorno e di come non l'abbia mai dimenticato. Solo ora che sono grande ho capito quanto sia stato speciale quel tuo regalo. Ma te ne sei andato tanti anni fa, un pomeriggio di sole, nella casetta di legno che tu stesso avevi costruito, e che c'è ancora, discreto come sei vissuto.

Ho tenuto con cura tutti gli oggetti che hai fatto per me. Il lettino e il seggiolone per le bambole, entrambi in legno dipinto di rosa, la specchiera per le Barbie, così ben fatta che gli fa un baffo a quelle di plastica della Mattel, la casa in cui facevo vivere i Playmobil, con quell'ampia terrazza e le scale di legno che uniscono i vari piani, i trampoli in legno che mi avevi costruito quando mi era venuta questa passione, e poi quella gabbietta sempre in legno per trasportare i miei criceti. Tu sapevi costruire tutto. Spero che un giorno queste cose accompagneranno i giochi dei miei bambini, se ne avrò.

Te ne sei andato troppo presto, nonno. Come mi piacerebbe parlare con te oggi, tu che eri una persona così intelligente e gentile. Un uomo buono. Potremmo metterci a sedere sotto al vecchio ciliegio, davanti alla casetta di legno, a bere una limonata o uno sciroppo di frutta, come quando ero piccola, e ce ne staremmo lì tranquilli a chiacchierare, e ricorderemmo anche quel pomeriggio lontano quando mi regalasti la magia della lettura.



5 commenti:

  1. Un post delicato, commovente e toccante... anche io il pomeriggio che ho imparato a leggere lo ricordo come un momento unico e magico, mi sono sentita diventare padrona del mondo! Leggere che quel momento per te è stato anche "dono" di una persona vicina come tuo nonno, ha reso il momento ancora più importante. Grazie per averlo condiviso!

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    1. E' vero, imparare a leggere è come acquisire un "potere" che permette di affacciarsi su centinaia di mondi diversi...
      grazie a te per il tuo commento :-)

      ciao!

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  2. è una fortuna avere intorno persone che ti instradano alla lettura quando sei bambino.. anch'io l'ho avuta

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    1. Su questo siamo assolutamente d'accordo :-)
      Sono contenta che anche tu hai avuto questo regalo.

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  3. Bel racconto, toccante e delicato.

    Io ho imparato a leggere gradualmente, ricordo comunque che i primi tempi, dopo aver scoperto la magia della lettura, mi soffermavo a leggere qualsiasi cosa, persino gli elenchi telefonici. :-D
    Leggere è in assoluto l'attività che amo più di tutte al mondo, quindi capisco bene quanto per te debba essere prezioso il ricordo di quel giorno, soprattutto anche perché legato ad una persona cui volevi così bene.

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