venerdì 29 maggio 2015

De André, le sue canzoni, e un libro che vale la pena leggere

In questi giorni sto rileggendo un libro che è in mio possesso già da diversi anni, ma che da tempo non tornavo a sfogliare. Si tratta di "Fabrizio de André raccontato da Massimo Bubola - Doppio lungo addio", edito da Aliberti Editore.
Un libro che consiglio a tutti coloro che amano l'opera di de André, perché si parla di lui e della genesi delle numerose canzoni scritte con Massimo Bubola, meraviglioso scrittore di canzoni lui stesso e persona estremamente intelligente e colta.
Tra le pagine del libro si dipana la lunga intervista a Bubola, che ci racconta della sua collaborazione con Fabrizio, spiega il suo punto di vista sulle canzoni scritte insieme, e racconta anche di se stesso, e dell'affascinante processo dello scrivere canzoni, e di come esse nascano dalle passioni, dalla curiosità, dalla dedizione e dall'impegno.
Una persona, Massimo Bubola, che mi pare abbia davvero molto da insegnare, da trasmettere.

Riguardo a de André, lo ascolto praticamente da sempre. Mi sono imbattuta nella sua voce già da bambina, perché in casa c'erano dei suoi dischi.
Ho cominciato ad ascoltarlo allora, e anche se non capivo il significato di molte delle cose che cantava (e non è che oggi le capisca tutte), amavo la sua voce, le sue parole, il modo che aveva di narrare delle storie, di evocare personaggi, luoghi, emozioni.
Quando è morto, tutti hanno cominciato ad ascoltare le sue canzoni, improvvisamente un sacco di gente si è scoperta sua fan.
Io posso dire di averlo amato da sempre, e che le sue canzoni accompagnano, e accompagneranno, costantemente la mia vita.







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